Il dibattito sull'opera e la figura di Adam Smith non ha mai conosciuto soste: forse perché avvicinarsi alla sua riflessione sembra un modo per ripensare i fondamenti e le condizioni d'esistenza del pensiero economico, egli viene costantemente riletto, citato, riutilizzato.
[...] Stefano Fiori ricostruisce l'articolazione e il senso della riflessione smithiana in uno studio approfondito, attento soprattutto alla pluralità dei linguaggi e alle relazioni concettuali che ne sostengono l'impianto teorico. In particolare, lo studioso si sofferma sulle fortunate metafore impiegate da Smith – «corpo», «macchina» e «mano invisibile» – , che egli utilizza non solo come concetti chiave, ma anche come modelli per pensare e intendere la realtà economica.
Grazie a questa insolita chiave di lettura, "Ordine, mano invisibile, mercato" introduce un affascinante elemento di novità nella letteratura sull'economista scozzese: infatti, Fiori individua l'unicità e l'attualità di Smith nella sua capacità di evitare l'uso di una logica meramente «definitoria» dei meccanismi economici e di elaborare, invece, una logica «ostensiva» dei processi autoregolativi.
Stefano Fiori è ricercatore di Storia del pensiero politico presso il Dipartimento di Economia «S. Cognetti de Martiis» dell'Università di Torino.